“Ho sempre pensato che una volta cresciuti,
si potesse fare tutto quello che si voleva.
Stare svegli tutta la notte o mangiare gelato
direttamente dal contenitore ”
(Bill Bryson)

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È da un po’ che penso a questo articolo e ora che è arrivato il momento di scriverlo mi rendo conto delle difficoltà per farlo. Come si fa a raccontare il gusto di qualcosa senza farla assaggiare? Prima di tutto credo sia un’ingiustizia e una tortura soprattutto quando si parla di una cosa squisita come il gelato. E seppure non si tratta del gelato italiano, a meno che non sei a New York, l’ice cream americano sa essere comunque delizioso. Premetto di non essere una grande mangiatrice di gelato, ma quando al supermercato vedo quei barattolini colorati e dai gusti che sembrano nomi di giochi, così fantasiosi e diversi da quelli con cui sono cresciuta, ecco io non posso proprio resistere. Cookies ‘n cream, party cake, cotton candy, peanut butter, butter pecan, fudge marble, chocolate brownies, chocolate chip, vanilla bean… Per dirne alcuni. Sono diverse le compagnie che li producono.

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Qui dalle mie parti Breyers, Friendly’s e Turkey Hill Dairy sono i maggiori produttori e distribuitori. Ma ci sono altri gelati come MaggieMoo’s e Baskin & Robbins che hanno le loro gelaterie. Carvel, che come quest’ultime ha la sua gelateria, è la più popolare per le torte gelato.

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Ovviamente ci sono delle gelaterie che producono il loro ice cream. Proprio qui in Allentown c’è Swal Dairy, dove il gelato è così buono che ci vengono da ogni dove ed è forse il posto più frequentato del paese in estate.

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Molto di moda qui in USA è il frozen custard, creato da i fratelli Kohr nel 1919 a Coney Island, New York (il boardwalk dove è ambientato ed è stato giraro il film “Big”, ve lo ricordate?) aggiungendo il tuorlo dell’uovo agli ingredienti del gelato che rende il prodotto freddo e cremoso più a lungo. Lo adoro, soprattutto quando la ragazza che ti serve rotola il cono cremoso su quei confettini colorati (sprinkles o jimmies?) che mettono subito allegria!

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Molto di moda è anche l’italian ice che non è altro che una granita ma più fine rispetto a quella a cui siamo abituati in Italia (o almeno a Roma). A tal proposito, il fanchising Rita’s (Italian Ice) è molto popolare. Ogni tanto ci andiamo: i bambini adorano il gusto cotton candy ( anche se credo che a Roman non piaccia), mentre noi prendiamo cherry ice and vanilla gelati (ice cream, ma piuttosto un misto tra custard e soft serve, gelato morbido e cremoso).

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L’unica pecca delle gelaterie (quasi tutte) è che sono stagionali. Bisogna aspettare Marzo o Spring Brake (le vacanze di Pasqua per capirci) per farci una capatina. Una delle poche sempre aperte è Dairy Queen, dove io non compro mai niente, perché ingrasso solo a leggere la tabella con i prodotti disponibili, mentre mio marito è così veloce a divorare il suo peanut butter bash che non riesco mai a fargli una foto!

Per fortuna che l’altro giorno al supermercato ho preso un paio di quei barattolini carini e gustosi, perché a forza di scrivere mi è venuta voglia.

Mentre affondo il cucchiaio vi saluto.

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A presto.

Alessandra

“I had always thought that once you grew up
you could do anything you wanted – stay up all night
or eat ice-cream out of the container.”
(Bill Bryson)

 

It’s been a while since I wanted to write this article and as soon as I decided to approach it, I realized how difficult it is. How can you describe the taste of a food to somebody who has never ever tasted it? First of all, I think it’s unfair and it’s quite a torture; especially if you’re talking about something exquisite, like ice-cream. Both Italian ice cream and local American ice cream are delicious. I’ll start by saying that I am not a serial ice-cream eater, but if at the supermarket I see all those ice-cream containers, full of colors and with such fantasy names, well, I really cannot resist it. Moreover, they sound so different from the ones that belong to my childhood. Cookies ‘n cream, party cake, cotton candy, peanut butter, peanut pecan, fudge marble, chocolate brownies, chocolate chip, vanilla bean…Just to name a few, since there are many different brands.

Here nearby, the main ice-cream brands are Breyers, Friendly’s and Turkey Hill Dairy. But there are also MaggieMoo’s and Baskin & Robbins, with also their ice-cream parlors here.

Carvel has its own ice-cream parlor as well, but it’s mainly popular for its ice-cream cakes.

Of course you find also ice cream parlor that make their own homemade ice-cream. Here in Allentown, there is Swal Dairy and its ice-cream is so delicious that people come from everywhere and maybe it’s the most popular place in town.

Ultimately, here in the U.S. frozen custard became very trendy. It was created in 1919 by the Kohr brothers, in Coney Island, New York (do you remember the movie Big!? Well, it was shot there). Frozen custard is obtained by adding egg yolk to the usual ice-cream ingredients, in order to make it creamier and colder for a longer time. I love it, especially when they serve you a creamy ice-cream cone, rolled in sprinkles that do cheer you up!

Italian ice is also very trendy here. The difference with the typical Italian granita is that the ice is thinner. The brand Rita’s (Italian Ice) is very popular and once in a while we also go there. Children usually love cotton candy flavor, even though I think that Roman doesn’t like it. My husband and I like to eat cherry ice and vanilla flavored ice-cream, a mix of frozen custard and soft serve.

What a pity that most of the ice-cream parlors are open only depending on the season. You have to wait for March or spring break to come, for them to open. Dairy Queen is one of the few ice-cream parlors to be always open, but I don’t buy nothing there, since I assume I will gain weight only by reading the menu. My husband, instead, devours his peanut butter bash in a few seconds, making IT difficult for me to take a picture!

Luckily, the other day at the supermarket I bought a pair of those lovely and delicious ice-cream containers, since I was craving ice-cream so much while writing about it.

And while I’m saying bye-bye to you I’m just dipping my spoon.

See you soon.

Alessandra

Traduzione a cura di Daniela Masciotra

Translated by Daniela Masciotra