“Fa che sia il tuo cuore a scegliere la meta
e la ragione a cercare la via”
(Proverbio indiano)

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Ho trovato Nastasia curiosando in giro tra i vari blog di WordPress: mi è capitato davanti agli occhi il suo https://thesoulgoodmom.wordpress.com/ e, vedendo quel pancione così grande davanti a scenari indiani mi ha messo addosso tenerezza e curiosità. Così ho iniziato a seguirla e mostrarle il mio interesse. Quando le ho detto che mi sarebbe piaciuto raccontare la sua storia nel mio blog, lei è stata gentilissima e ha accettato con piacere. E allora preparatevi, volo diretto (o quasi, viste le difficoltà per arrivarci) per Mumbai a incontrare Nastasia, ora in compagnia, non solo di suo marito, ma anche del loro neonato Leon.

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Quando sei arrivata con tuo marito a Mumbai? Perché l’India?

Ciao! Io e Diego viviamo a Mumbai da circa nove mesi: da poco, penserai! Beh ti posso garantire che trascorrere tutto questo tempo in India è una bella sfida con se stessi. Appena sei qui capisci immediatamente che dovrai armarti di pazienza e lavorare molto su di te. Per esempio ricordo il nostro arrivo a Mumbai: il volo interno da New Delhi aveva ben 4 ore di ritardo e arrivammo in piena notte. L’autista che ci aspettava in aeroporto parlava solo hindi, furioso con noi per il ritardo, ci “scaricò” davanti ad un albergo che non era il nostro. Intanto centinaia di persone sbucavano da ogni dove, il traffico era pazzesco e tutti suonavano il clacson in maniera compulsiva. Mettici anche il caldo, l’umidità e quello che io ora chiamo “odore di India”, insomma: “Welcome in Bombay”!

Molti ci chiedono con stupore come mai abbiamo scelto questo paese, ma in realtà è stata l’India a scegliere noi o meglio a scegliere mio marito: è arrivata per lui una ottima proposta e, nonostante avessimo entrambi un buon lavoro a Milano, abbiamo deciso di fare questa esperienza. Eravamo sposati da poco e avevamo entrambi già da tempo in testa l’idea di trasferirci all’estero.

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Cosa c’è in India che manca in Italia e invece in Italia che manca in India?

Partendo dal presupposto che l’India è uno di quei posti che, come si dice, “O lo ami o lo odi!”, e che si tratta di una realtà veramente difficile da paragonare al resto del mondo, credo che all’Italia manchi la tolleranza che qui invece è insita in ognuno di loro. Anche se Mumbai, in particolare, è un micro cosmo pieno zeppo di contraddizioni e di difficoltà, sociali prima di tutto, qui musulmani, ginaisti, buddisti, induisti, cristiani convivono tutti serenamente sventolando la propria identità senza remora alcuna: ogni cosa parla di loro, da quello che indossano a quello che mangiano. Al contrario però all’India, e a Mumbai in particolare, mancano ancora un sacco di cose: l’acqua potabile per esempio. È un Paese che, come altre zone dell’Asia, sta crescendo velocemente inseguendo il progresso e la crescita economica tralasciando però l’ambiente, la politica sociale, la povertà estrema per esempio è ad ogni angolo di strada. Insomma l’impatto è veramente forte: ti ritrovi in un altro mondo, completamente diverso dal nostro e non solo per via della lingua, delle persone o del cibo.

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Tu sei appena diventata mamma, in India. Congratulazioni! Come hai passato la gravidanza e come è stato partorire lí?

Sì! Ventinove giorni fa è nato il mio piccolo Leon, mentre qui imperversava il Monsone!

Innanzitutto io ho accettato mio malgrado questo trasferimento: sono un avvocato e qui non mi è permesso esercitare la mia professione, ma non per questo sono caduta in una valle di lacrime.

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Ho passato 9 mesi cercando di crearmi un piccolo paradiso tutto mio, e credimi non è stato così facile. Scoprire sei ore prima di un volo Milano – Mumbai solo andata di aspettare un figlio è stato psicologicamente “impegnativo”. La giovane sposina coraggiosa e “in carriera” stava per lasciare spazio ad una mamma a tempo pieno e soprattutto ad una donna piena di dubbi, domande, perplessità e che soprattutto non si sentiva più così invincibile. Anche in questo caso mantenere la calma e credere in se stesse è stato fondamentale: la mia gravidanza è trascorsa tra yoga, mantra e respirazione in maniera tranquilla e senza stress, grazie anche e soprattutto a mio marito che è stato per me incredibilmente fondamentale. Non sono mancati i problemi “tecnici” come la ricerca di una struttura ospedaliera che rispondesse ai nostri canoni e dei professionisti che ci dessero fiducia, ma fortunatamente abbiamo superato tutto e abbiamo trovato persone competenti che mi hanno seguito in questo percorso e accompagnato fino al parto, coccolandomi ogni momento e prendendosi cura di me.

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Come hanno preso le vostre famiglie la notizia del Vostro trasferimento?

Le nostre rispettive famiglie sono state le prime a spingerci in questa avventura! Mio suocero ha praticamente “girato il mondo” per lavoro e la mia è anche lei una super mamma che vive all’estero. In Italia lei era un’imprenditrice ma qualche anno fa la crisi economica mise in ginocchio la sua azienda, per questo, con molto coraggio, decise di mollare tutto e di trasferirsi con il compagno in Svizzera, di seguire un corso di francese e di reinventarsi! È stato per me un grande esempio! Certo, non ti nascondo che l’essere incinta ha preoccupato un po’ tutti e ora che è nato, il nonno è venuto di corsa in India a conoscere il nipotino.

 Il futuro della tua famiglia è in India?

Al momento il futuro della mia famiglia è di nuovo molto incerto ed è diviso tra la voglia di restare a Mumbai, vista la sicurezza economica che questa città ci offre, e la voglia di andar via. Non pensiamo di tornare in Italia in realtà, ma credo sia arrivato il momento di vivere in una città un po’ più a misura di “bambino”, dove mantenere un buon tenore di vita sia più facile. Insomma ora faccio delle considerazioni da mamma che ovviamente fino ad un anno fa non avrei mai fatto.

Sei cambiata da quando vivi lí?

Sono cambiata tantissimo! Siamo cambiati tantissimo! Scontato lo so, ma ho imparato ad apprezzare molto di più le piccole cose, a dare più importanza al tempo, ho fatto della semplicità una virtù. Diventare genitori ti stravolge la vita: diventarlo lontano da tutto e da tutti, sapendo di poter contare solo su te stessa e di non avere più neppure quelle poche certezze che avevi costruito, ti migliora.

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Grazie Nastasia per il tuo tempo, il tuo racconto e le meravigliose foto. In bocca al lupo a te e alla tua famiglia.

Per un attimo mi è sembrato di essere lì, in quella terra lontana. Ma ora è tempo di rientrare. Se volete però potete continuare a seguire l’avventura Indiana (e non solo) di questa nuova amica su Instagram @soulgoodmom

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Grazie anche a voi per esserci e per dimostrarvi sempre degli ottimi compagni di viaggio.

A presto con una nuova storia.

Alessandra

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“Let your heart choose the destination
and your mind look for the way.”
(Indian Proverb)

I found Nastasia while reading blogs on WordPress and then her blog https://thesoulgoodmom.wordpress.com/   has caught my attention. I felt so much tenderness and curiosity looking at that big baby bump into an Indian background. So, I started to follow her and to show my interest. Once I told her that I wanted to tell her story in my blog, she was very kind and accepted with pleasure. So, get ready, we are on a direct flight (or almost, due to the difficulties to reach it) to Mumbai to meet Nastasia, together with her husband and now also with her newborn, Leon.

When did you and your husband go to Mumbai? And why did you choose India?

Hello! Diego and I have been living in Mumbai for nine months. It’s not a long time, you will think! Well, I can tell you that: spending all this time in India is already a big challenge with yourself. As soon as you land here, you immediately understand that you’ll have to rely on a lot of patience and work on your character. For example, I remember the day that we arrived in Mumbai. The domestic flight from New Delhi arrived with a 4-hour delay and when we landed in the dead of the night. The driver who was waiting for us and could speak only Hindi, was very angry for the delay and literally dropped us off to the wrong hotel. Meanwhile, something like a thousand people came out of nowhere, the traffic was crazy and everybody obsessively blew the horn. In addition to all this, there was a very hot and humid weather and in the air, that kind of smell that I call “smell of India”: “Welcome to Bombay”!

A lot of people used to wonder about the reason why we chose this country. Actually we – or better, my husband – were chosen by India itself. He received a great offer and even though we both had a good job in Milan, we decided to live this experience. All this has happened only a short time after we got married and we both already had the idea of moving abroad.

What did you find in India that in Italy is missing and vice-versa?

First of all, India is one of those “love it or hate it” countries. It is a very difficult context, hard to compare with the rest of the world. In Italy what it is missing, is that tolerance that here you can find everywhere. Even though Mumbai is a microcosm full of contradictions and difficulties, especially in the social field, here Muslims, Jainists, Buddhists, Hindus and Christians live quietly all together. They can live their own identity and express their religion in everything, from the way they dress to what they eat. On the other side, here in India, especially In Mumbai, many things are missing, such as drinking water. This is a country, like many other Asian countries, that is growing fast, chasing after progress and economic growth but neglecting the environment and social politics. For example, you can see extremely poor people at every corner of the streets.

Really, the first impression was very strong: you find yourself in another world, completely different from ours and not only because of the language, of the people or the food.

You just became a mother In India. Congratulations! What was the pregnancy like and what was it like to give birth in India?

Yes! My baby Leon was born three weeks ago, during a raging monsoon!

First, I have to say that I accepted to move here even though I knew it before that, as a lawyer, here there were no chances for me to work. But all this did not make me feel sorry for myself.

I spent 9 months trying to create my own small paradise and trust me, it was not easy. I found out about my pregnancy only six hours before my flight Milan – Mumbai and this was psychologically quite challenging. The young, brave, newlywed bride, with a potential successful career, was about to turn into a full-time Mum and especially into a woman full of doubts and questions and feeling not so invincible, after all.

Also in that moment hanging on calm and self-confidence proved to be extremely important. I spent my pregnancy doing yoga, repeating mantras and deep breathing, so everything was relaxed and without stress, especially thanks to the help and support of my husband. Of course we had some “technical” problems, like the searching for a hospital that could live up to our standards and doctors to rely on. Fortunately we went well through all this and we met medical experts who supported me and followed my pregnancy, until the delivery, pampering me and taking good care of me.

How did your families react?

Both our families encouraged us to start this adventure! My father-in-law travelled the world for work and I have a super Mum, who lives abroad. In Italy she used to be an entrepreneuse, but some years ago due to the financial crises her firm was shut down; so, very bravely, she decided to leave everything and move to Switzerland with her partner, attend a French course and reinvent herself. To me, she was a great example! Of course, honestly, my pregnancy worried a little bit everybody. But now that the baby is born, his grandfather has just rushed up to India to meet his grandson.

Is the future of your family in India?

Right now the future of my family is quite unsure. I don’t know if I should stay in Mumbai for a better economic situation or go away, instead. Actually we don’t want to go back to Italy, but I think that now it’s time for us to live in a more child friendly city, where life conditions are easier. Unlike one year ago, now I am thinking much more as a mother.

Have you changed since you’ve been living in India?

I’ve changed a lot! We’ve changed a lot! It may seem obvious, I know, but I’ve learned to appreciate the small things in life, to give more importance to the concept of time, and I think that simplicity is the key. Becoming a parent is something that dramatically change your life. Becoming a parent makes you also a better person, especially if it happens while you are far from everything and everybody, knowing that you can count only on yourself and you have no certainties at all.

Thank you Nastasia for your time, for telling us your story and for your great pictures. Many wishes to you and your family.

For a second it seemed to be there, in that far away place. But now it’s time to come back. If you want, you can follow our new friend’s Indian adventure (and not only) on Nastasia’s Instagram account, @soulgoodmom.

And thanks to you for being here and for being such great travel companions.

See you soon with a new story.

Alessandra

Traduzione a cura di Daniela Masciotra

Translated by Daniela Masciotra