“L’abbigliamento‬ è, al tempo stesso,
una scienza, un’arte,
un’abitudine, un sentimento.”
(Honoré de Balzac)

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Una delle rubriche che io amo di più del mio blog è senza dubbio quella sugli italiani nel mondo. Mi piace andarmene a zonzo, a venirvi a trovare e ascoltare la vostra storia, ognuna tanto diversa, ognuna così interessante. E, senza neanche accorgermene, siamo già al terzo appuntamento con le interviste a voi, italiani all’estero. Se nel primo vi ho portato vicino a me a conoscere @carotilla e nel secondo vicino a Sabrina (@io_e_mia_sorella), a conoscere @christian_valentini_artist (se ve li siete persi v’invito ad andare a leggere le loro interviste, vi piaceranno!), stavolta vi porto lontano, in Australia a incontrare @celina_di_pisa che, devo confessare, mi ha affascinato fin da subito con i suoi racconti che vengono da lontano. Ovviamente questi non sono i loro nomi (o forse lo sono?) ma io, che li seguo su Instagram, il mio social network preferito, non è un mistero,  li chiamo così (o forse no)…

Sono curiosissima e te lo chiedo subito, così so anche come chiamarti…Celina Di Pisa è un nickname o il tuo vero nome?

Celina Di Pisa è il mio vero nome. Ho preso il nome da mia nonna, una super cuoca (ha vinto il tortellino cremasco d’oro che espongo nella mia cucina). Io purtroppo non ho preso nulla da lei.

Quando si pensa all’Australia, viene in mente questa terra esotica abitata da aborigeni, canguri e koala, e se pensi a Sidney all’Auditorium dalla forma particolare. Come decriveresti questa terra? Cos’è per te l’Australia?

L’Australia  è esotica se vai più a nord del Nuovo Galles del Sud (lo stato di cui fa parte Sydney), è avventurosa se vai all’interno e selvaggia un po’ ovunque.

Per me è spazio, aria pulita, natura, cielo limpido e soprattutto vita tranquilla: è un paese perfetto per “la famiglia”.

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Dell’Australia adoro la multiculturalità che si respira. Sono stra-felice che i migliori amici di mio figlio Noah siano un malese e un giapponese, che quelli di Enea siano un cinese e un indiano, e quelle di Lucy siano una scozzese ed una Afgana… Che arcobaleno di bambini, che bella macedonia!

PS A scuola studiano mandarino.

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Parlate italiano a casa?

A casa parliamo esclusivamente italiano: è legge! Mio marito, Aussie, first fleater (100% australiano) lo ha imparato in Italia un po’ di anni fa. Ci teniamo che i bimbi sappiano scriverlo e leggerlo, così faccio scrivere loro il diario e faccio fare loro gli esercizi utilizzando i libri dei compiti delle vacanze che si usano in Italia. Sono un po’ tremenda… ma vedere Lucy leggere libri italiani mi riempie di gioia!

Come hai gestito le tradizioni taliane, a parte la lingua, con le nuove usanze che hai trovato qui?

Per quanto riguarda il cibo, preferiamo una cucina salutare… nel senso di fatto in casa. In Australia va molto il fast food e cibi confezionati. Ecco, a casa nostra siamo l’opposto.

Però (a parte la carne -sono vegetariana), se è salutare voglio che i bimbi mangino qualunque cucina.

Però per quanto riguarda l’educazione dei miei bambini, da mamma italiana cerco di insegnare loro a camminare con le scarpe (gli amici le tolgono anche nella nostra via), mettere maniche lunghe quando fa freddo (gli amici, anche se fa freddo hanno le maniche corte o i pantaloncini) e… a non fare rutti davanti a nessuno! Sembra ovvio ma qui, anche al ristorante li senti fare… apertamente. Paese che vai usanze che trovi!

Devo dire che sono diventata permissiva: i bambini escono vanno e vengono senza che io me ne accorgo piu’ di tanto.

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Invece, per quanto riguarda l’abbigliamento, in Italia si sa, si vive per la moda. Ti “prepari” per andare anche dal panettiere. Trucco, vestiti all’ultima moda, o comunque curati, accesorriatissima… In Australia siamo all’opposto. Capelli spettinati, gente a piedi nudi, niente accessori, pantaloncini e magliette semplici o tuta.

Io ho adottato la via di mezzo: trucco se incontro qualche persona (non per comprare il pane!) e la mia divisa fatta da jeans, camicia e scarpe basse.

A proposito di moda, te lo devo proprio dire, io adoro il tuo stile e le camicie che ti vedo indossare nelle foto che pubblichi su Instagram. Per me la camicia è il capo d’abbigliamento per eccellenza (anche se ti confesso che non le so stirare!)

 

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CAMIXA è un marchio che abbiamo creato mio marito ed io. Il nome viene dall’antico dialetto veneziano, dove camixa significa camicia… Disegno camicie da donna e le faccio produrre in Italia, Portogallo e Cina, assicurandoci di mantenere buoni prezzi e qualità. Ho partecipato a diverse fiere di accessori e tessuti a Milano, ma le prossime saranno quelle di Shanghai -non vedo l’ora!

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Vendiamo esclusivamente online e spediamo in tutto il mondo da http://www.camixa.com/ (anche se Instagram e’ la nostra finestra sul mondo @camixa.shirts).

Ps Anche tu che non stiri puoi indossare le nostre camicie casual, che hanno subito un pre-lavaggio che le rende stropicciate, cosi’ l’effetto e’ voluto e puoi stenderle ed indossarle!

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Com’è il mercato in Asia e Oceania? È riconosciuta l’eccellenza italiana?

Nell’alta moda l’eccellenza è conosciuta… e comunque, in generale, quando dico “made in Italy”, tutti si stupiscono esclamando “wow!”. Ma se devono scegliere una camicia made in Italy che costa $100 ed una (altrettanto bella) made in China per $79, vanno per la seconda…

Che ruolo ha avuto per il tuo lavoro essere nata e cresciuta a Milano, una delle maggiori capitali della moda?

Credo che l’essere nata in Italia mi abbia “insegnato” a riconoscere la qualità e la buona fattura. In principio tenevo molto presente lo stile italiano. Ma mi sono resa conto che è sofisticato rispetto al modo di vivere rilassato che c’ è qui. Va bene per l’alta moda… ma io faccio camicie adatte ad un pubblico giovane e che non vuole spendere un capitale.

Se non fossi nata a Milano, comunque, non avrei mai pensato di relizzare camicie da donna!

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Se guardo le tue foto su Instagram, vedo una donna realizzata e soddisfatta, con una bella carriera e una bella famiglia. Come fai a gestire tutto?

Questo lo rispondo in inglese: “I’m not so cool!”

Non sono così realizzata e soddisfatta… Sono all’inizio di un percorso. Sono  però  felice: ho la salute, una bella famiglia, una casa e da mangiare. Rispetto alla maggioranza del mondo sono fortunatissima.

Per gestire il tutto mi avvalgo di un paziente marito che si dà da fare e lavora con me.

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Che consiglio daresti a chi vorrebbe seguire la tua strada?

Studia il mercato. Sii persistente. Sarai respinto la maggiornaza delle volte, sentirai sempre dei no… ma, se ci credi, continua.

Grazie Celina per il tuo tempo. Se volete sapere di più di Celina e il suo mondo, potete trovarla ai seguenti indirizzi:

website: http://www.camixa.com
Instagram @celina_di_pisa
@camixa.shirts

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A presto!

Tutte le foto di questo articolo appartengono a Celina Di Pisa e a Camixa.Shirts e ono soggette a copyright. Pertanto ne è vietata la copia e la riproduzione.

“The apparel is at the same time, a science, an art, a habit, a felling.”

One of the columns I like the most in my blog is without a doubt the one of the Italians in the world. I like to go around, to come to see you and listen to your story, each one so different, so interesting. And without even paying attention, we are already at the third appointment with the your interviews, Italians abroad. If in the first one I brought you next to me to meet @carotilla and in the second to Sabrina (@io_e_mia_sorella) to meet @christian_valentini_artist (if you miss them I invite you to read their interviews, you will like them!) this time instead I bring you far away, in Australia, to meet @celina_di_pisa which, I have to confess, fascinated me since the beginning with here tales from far away. Of course these aren’t their real names (or perhaps they are?) but I, which I follow them on Instagram, my favorite social network, is not a mystery, call the like this (or maybe not)…

I am very curious and I ask you right away, so I know also how to call you… Is Celina Di Pisa a nickname or your real name?

Celina di Pisa is my real name, I took my name from my grandmother, a super cook (she won the il tortellino cremasco d’oro – the golden Cremàsch tortellino – which I show in my kitchen). Unfortunately I didn’t take after her in anything.

When we think about Australia, we recall of this exotic land lived by aborigens, kangaroos and kola bears, and if we think about Sydney of the Auditorium with a particular shape. How would you describe this land? What is Australia for you?

Australia is exotic if you go more North of New South Wales (the State where Sydney belongs) is adventurous if you go inside and wild a bit everywhere.

For me there is space, clean air, nature, clear sky and above all quiet life: it’s a perfect Country for “the family”.

About Australia I love the multiculturalism. I am super happy that my son Noah’s best friends are a Malaysian and a Japanese, Enea’s are a Chinese and an Indian, and Lucy’s are a Scottish and a Afghan… what a rainbow of kids, what a beautiful fruit cocktail!

Ps They study Mandarin in school

Do you speak Italian at home?

We speak exclusively Italian at home: is the law! My husband, Aussie first fleeter (he is 100% Australian) learned the language in Italy years ago. We care about the kids know how to write an read it, so I make them to write a diary and make them exercise with the book for the vacations which they use in Italy. I know, I am a bit terrible… but to see Lucy read Italian books makes me happy!

How did you manage the Italian tradition, beside the language, with the new habits which you found here?

About the food, we prefer a healthier cooking… from scratch. In Australia fast food and processed food is in style. In our home is the opposite. But (beside meat – I am a vegetarian) if it is healthy, I want the kids to eat all types of cooking.

About the education of my kids, as an Italian mother I try to teach them to walk with the shoes (their friends take them off also in our street), to put on long sleeves when it’s cold (their friends even if is cold they wear short sleeves and shorts) and… To not burp in front of anyone! Seems obvious, but here also in the restaurant you can hear them… openly. When in Rome do as the Romans!

I must say I became permissive to the kids going out, to come and go without me realizing too much.

Instead about the clothing, in Italy, you know, we live for the fashion. You get ready even to go to the bakery. Make-up, stylish clothes or a least nice clothes, with many accessories… In Australia is the opposite. The hair ruffled up, people with bare feet, no accessories, shorts and simple t-shirts or sweater.

I adopted half way: make-up if I meet someone (no if I go to the bakery!) and my uniform, made of jeans, button shirt and flats.

About fashion, I have to tell you, I love your style and your shirts that I see you wearing in the photos you publish on Instagram. For me the button shirt is the ultimate item of clothing (but I confess you I don’t know how to iron them!)

CAMIXA is a trademark that my husband and I created. The name comes from the ancient venetian dialect, where camixa means camicia (shirt)… I designed women’s shirts and produce them in Italy, Portugal and Spain, making sure to keep good prices and quality. I participated to different trade fairs in Milan, but the next one will be in Shanghai – I can’t wait!

We sell exclusively online and we ship all over the world from http://www.camixa.com/ (even if Instagram is our window on the world @camixa.shirt ).

Ps Even if you don’t iron you can wear our casual shirts, which are prewashed which that makes them wrinkled, so the effect is wanted and you can wash them, lay them to dry and wear them.

How is the market in Asia and Oceania? Is Italian excellence recognized?

In high fashion the excellence is recognized… and in general when I say “made in Italy”, everyone is amazed and says “wow!”. But if they have to choose a shirt made in Italy which costs $ 100 and another one (as beautiful as the other one) made in China for $ 79, they go for the second one…

What role for your job to be born and grow up in Milan it played, one of the most important capital of fashion?

I think to be born in Italy, taught me the quality and the well making. At the beginning I kept in mind the Italian style. But I realized is sophisticated respect to the relaxed way that is here. It is good for the high fashion, but I make shirts for young people which they don’t want to spend a lot of money.

If I wasn’t born in Milan, anyway, I’d never thought to make women shirts!

If I see your photos on Instagram, I see a realized and satisfied woman, with a beautiful career and a beautiful family. How can you manage everything?

This I answer in English “I’m not so cool”.

I’m not that realized and satisfied… I am at the beginning of a path. But I am happy. I’m healthy, I have a beautiful family, a house and food. Respect most of the world I am lucky.

To manage everything I have a patience husband that helps and works with me.

Which advice would you give to who wants follow your path?

Study the market, persist, you will be rejected most of the time, you will always hear no… But you believe in it, keep doing it.

Thank you Celina for your time. If you want to know more about Celina and her world, you can find her at her following address:

Website http://www.camixa.com/
Instagram: @celina_di_pisa
@camixa.shirts

See you soon!

All the photos of this article belong to Celina Di Pisa and to Camixa.Shirt and they are subject to copyright. Copy and reproduction are forbidden.